L’ACQUA E’ L’ORO BLU (PARTE UNO)

CONDIVIDI Facebooktwitterlinkedin

 

L’ACQUA E’ L’ORO BLU 


La grande sete del Terzo Millennio si risolverà con la scoperta delle grandi riserve Idriche ancora nascoste a grande profondità nel sottosuolo.

I Paesi aridi e le Isole che da sempre soffrono la grande sete hanno in realtà tesori idrici che giacciono inesplorati nel sottosuolo.

Oggi la tecnologia perforativa permette di accedere a queste meravigliose ed incontaminate acque che non vanno assolutamente sprecate ma valorizzate come il nostro miglior elisir di vita. Si, perché nel loro percorso sotterraneo si arricchiscono di preziosi oligoelementi minerali che le rendono così preziose per la nostra salute ed il nostro benessere.

Oggi si parla molto di impianti di desalinizzazione ma queste tecnologie utilissime possono produrre acque idonee agli usi civili, docce e servizi igienici, alla irrigazione ma non certo all’uso umano in quanto, seppur potabili, non hanno i pregi dell’acqua prodotta dalla Natura.  Sono acque desalinizzata con metodi artificiali, con grande dispendio di denaro, di energia e con gravi effetti collaterali di inquinamento dell’Ambiente e del Mare. Seppure al momento indispensabile questa tecnologia, la desalinizzazione deve essere utilizzata il meno possibile. Chi ha dovuto bere per necessità l’acqua di mare desalinizzata ed imbottigliata si è reso conto che anche la nostra umile acqua di rubinetto al confronto è uno champagne !

E’ l’acqua della Natura, l’ORO BLU,  il nostro elisir della salute.

L’acqua della Natura è l’ORO BLU,  il nostro elisir della salute.
Un acqua naturale, incontaminata che solo la natura può produrre.
Ma torniamo alle zone Aride ed alle Isole dove scarseggia l’acqua potabile e dove oggi la desalinizzazione viene percepita come unica soluzione. In realtà l’acqua potabile è presente in grandi quantità in tutto il globo terrestre. Nelle zone aride l’acqua potabile è nascosta in profondità e richiede una grande professionalità per saperla individuare con precisione.

In profondità possiamo scoprire acque di straordinaria qualità che scorrono in acquiferi molto compartimentati.  Ma anche se difficili da scoprire ci sono, sono li, nel sottosuolo e sono un vero tesoro.

Chi soffre la sete non sa di essere seduto su di un tesoro idrico ancora inesplorato.
Chi conosce le zone aride del Pianeta potrebbe essere dubbioso e chiedere:
com’ è possibile che ci siano queste grandi riserve idriche se nelle zone aride non piove quasi mai ?

INOLTRE si potrebbe obiettare che, se si intendono per riserve idriche le acque fossili piovute nel lontano passato, queste si possono esaurire in tempi brevi e non sono perciò la soluzione ideale.
No !

L’acqua dolce e potabile di cui scriviamo non deriva da piogge locali e NON è acqua fossile ma viene da bacini lontani e quindi  passa anche sotto i mari…  Le isole sono in realtà montagne che tolto il mare sono circondate da pianure e quindi le isole sono geologicamente collegate alla terraferma.

Non sto parlando perciò di Acque Fossili ma di straordinarie acque che si ricaricano da bacini lontani dalle zone siccitose, bacini dove piove molto.  Bacini che possono assicurare grandi portate idriche di acque che nel tragitto come detto in precedenze si arricchiscono di preziosi elementi minerali.  Le isole sono in realtà montagne che tolto il mare sono circondate da pianure e quindi le isole sono geologicamente collegate alla terraferma. Le profondità per scoprire le acque profonde nelle Isole e nelle Zone aride sono molto variabili, 200 metri, 400 metri, 600 metri, 900 metri..etc Le acque dolci scorrono sotto il mare a profondità maggiori (ben oltre il mille metri) per poi trovarsi nelle isole e nelle zone aride a profondità accessibili alle moderne macchine di perforazione per Pozzi di Acqua Potabile. Nel prossimo articolo le prove e le scoperte idriche a riprova di queste teorie.

Maurizio Armanetti